Mercoledì 15 ottobre, grazie alla cortesia dell’Ambasciatore Svizzero, Roma2pass va in visita a Villa Monticello, la grande villa in mezzo ad un parco lungo via Barnaba Oriani con ingresso su largo Elvezia.
All’interno della villa, si conserva la gemma della collezione dell’ambasciata, un affresco del Tiepolo. Ma tutta l’ambasciata ha una ricca collezione di opere d’arte: dal «Trionfo di Bacco» di Luca Giordano alle belle nature morte opere di Margherita Caffi, al bassorilievo di Alceo Dossena, «Danze di satiri e ninfe», alle moderne sculture in giardino di Max Weiss e André Ramseyer.
Su via Barnaba Oriani ci sono le antiche scuderie, poi autorimesse e oggi trasformate in ambienti dell’ambasciata, ancora sovrastate da un serbatoio che ricorda l’origine campestre di tutto l’edificio.
Tutto nasce da un antico casale rustico su questo montarozzo dei Parioli una volta chiamato il Monticello e, ancor prima, “clivus cucumeris”.
ll casale è acquistato nel 1924 dal barone Alberto Fassini che incarica Carlo Busiri Vici, che aveva già ricostruito, per conto del barone, la fortezza San Gallo a Nettuno, di farlo diventare Villa Fassini. Pochi anni dopo, la proprietà passa alla famiglia Pisa e diventa Villa Pisa. Su progetto dell’arch. Filippo Cosimi, per il personale di servizio è costruita la palazzina che oggi vediamo su largo Elvezia a destra del grande cancello.
Pochi anni dopo il proprietario si suicida e gli eredi lottizzano, senza alcuno scrupolo parte del giardino, con l’apertura di via Paolo Frisi. La villa è acquistata dallo Stato Svizzero e oggi la villa è sede dell’Ambasciata della Repubblica Svizzera in Italia e residenza dell’Ambasciatore stesso.
Qui vicino per secoli, fino agli anni sessanta del Novecento, c’è stata l’Osteria del Monticello, in cui i romani andavano a prendere il fresco e mangiare e bere per due soldi.
Per ulteriori informazioni: www.roma2pass.it