EDUCAZIONE CIVICA

Proprio ieri, giorno del Decoro Day, è uscito sul Corriere della Sera questo interessante articolo che vi segnalo (Federica Alatri).

Bragantini – QUEI PICCOLI REATI (NON INNOCENTI) CHE RENDONO INVIVIBILE UNA SOCIETÀ
L’economia è nella società. Freno principale allo sviluppo (economico e civile) del Paese è la corruzione, ma essa ha anche un parente povero, l’oblio delle regole; non è che le violiamo, nemmeno ce ne ricordiamo! Non c’è senso di colpa in chi butta il mozzicone in strada: ci sono gli spazzini, li paghiamo apposta! O quando passiamo con il rosso: tanto non viene nessuno. Ne facciamo tante, ci siamo abituati, neanche le vediamo più. Chi telefona guidando, chi pedala sul marciapiede, chi sale sul tram senza pagare, chi butta la chewing gum per terra, chi supera i limiti di velocità, chi copia i compiti, chi salta la coda. Ógni giorno commettiamo centinaia di milioni, miliardi di atti contrari alle regole, anche non scritte, della convivenza o di irregolarità, spesso di illeciti. Sono piccole violazioni di una regola astratta che non nuocciono a nessuno, ci diciamo. Glissiamo sui reati, come il furto fiscale (da chi non registra l’incasso, alla grande evasione); gli onesti pagano anche per i furbi. Così la società si incarognisce ma non ce ne accorgiamo; poi accade che Fiorello, superando sulla destra una fila di auto, investa un pensionato sulle strisce: questi subi rà una complicata operazione, speriamo bene. O uno sventurato sedicenne che non controlla gli sci recide un fiorellino, la vita di una bimba di tre anni che seguiva, come un anatroccolo, il maestro. E le «innocenti» violazioni di botto han conseguenze gravi o tragiche. Chi scrive fu bloccato mentre sciava, adolescente, da un poliziotto; correva troppo e non l’ha mai dimenticato. Certo, se le piste non fossero biliardi, ci fossero più poliziotti o i maestri e gli addetti agli impianti potessero sequestrare sfci pass e sci, avremmo meno timore per i nostri bimbi; con più spazzini le vie sarebbero più pulite, con più vigili il codice sarebbe più rispettato. Vivremmo meglio, ma la civiltà non vive di soli controlli esterni, pur indispensabili. Le regole sono a tutela di tutti; chi le viola nuoce a se stesso. Finché non lo capiamo, non basterà ridurre sotto il 3% il deficit, per riconquistare il posto che nel dopoguerra conquistammo a fatica fra le nazioni civili europee. Quest’Italia menefreghista lo sta perdendo. Dobbiamo ripartire dai bambini e dalle piccole cose; prima che diventino grandi, gli uni e le altre. Salvatore Bragantini

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