LA CITTA’ CHE VOGLIAMO

IMG_1114-1Lettera aperta ai candidati alle elezioni amministrative 2016
L’Associazione di promozione sociale AMUSE, Amici Municipio II, che comprende numerosi quartieri dal Flaminio a San Lorenzo, svolge attività per conoscere la città di Roma, difendere il “decoro” degli spazi pubblici, tutelare il verde, sostenere la cultura, rafforzare i legami sociali e la solidarietà. Nel proprio Statuto l’Associazione si propone infatti di “informare”, “contribuire”, “promuovere”, “sviluppare”, attraverso azioni che “servano ad accrescere la sensibilità delle Istituzioni e dei cittadini su tematiche di interesse comune” e stimolino le diverse Istituzioni, senza assumere alcun ruolo di supplenza delle stesse, a svolgere con rigore i compiti ad esse assegnati.
L’attività svolta in questi anni conferma la bellezza e la complessità di questa nostra città: bellezza e complessità che possono essere governate solo con la capacità di cogliere il sistema città nella sua interezza, nel quale le diverse componenti (patrimonio storico-culturale, ambiente, reti infrastrutturali, forze sociali, risorse del lavoro e della produzione) stabiliscono relazioni e forniscono indicazioni per l’equilibrio dell’intero sistema, ai fini della rinascita civile, sociale ed economica della Capitale.
Le passeggiate per il territorio del Municipio II, svolte nell’ambito del progetto di Amuse “Roma2pass”, mirano a riconoscere i “valori” presenti in questo territorio della città, per essere in grado di valutare le trasformazioni previste dalle Istituzioni competenti ai diversi livelli (Stato, Regione, Città Metropolitana, Comune, Municipi) e contribuire al migliore esito delle stesse.
Discendono da queste convinzioni due linee strategiche per le azioni da promuovere da parte di chi si riconosce nei principi e nei valori di AMUSE:
1. superare l’“emergenza” e la “straordinarietà” delle azioni, facendo rientrare nella “ordinarietà” la gestione della qualità degli spazi pubblici, delle strade, dei Parchi e delle aree verdi, del servizio di trasporto pubblico, della valorizzazione del patrimonio storico, architettonico e ambientale;
2. assumere come punto di partenza una attenta valutazione delle risorse presenti sul territorio (umane, del lavoro, della produzione, del patrimonio storico, architettonico e ambientale), in base alle quali impostare progetti che affrontino i problemi, senza lasciarsi “abbagliare” da proposte prive di una attenta valutazione degli impatti sulla città.

Vero è che i mali di Roma – mancanza di un progetto complessivo per la città costretta a subire trasformazioni estemporanee e straordinarie, causa di interventi errati e fenomeni di illegalità (corruzione, abusivismo di ogni genere, presenza di forme di criminalità organizzata) – oggi sotto gli occhi dei cittadini, affondano le loro radici in processi avviati più di un secolo fa. Roma Capitale d’Italia (1870) riesce a dotarsi di un primo Piano solo nel 1883, sulla spinta della disponibilità di enormi finanziamenti da parte dello Stato, che richiamano anche Banche e Imprese straniere. Ciò in assenza di scelte chiare in merito ai “valori” della città (tra i quali emergeva il patrimonio di giardini e ville, che facevano restare “estasiati” i viaggiatori europei in Italia nell’’800), subordinati agli interessi dominanti e alla acquisizione di quote enormi di rendite da parte degli speculatori. Non v’è dubbio, peraltro, che l’aumento della popolazione di Roma, che dai 212.000 ab. del 1870 passa ai 2.800.000 del 1981, oggi attestati sui 2.600.000, ha esercitato sulle Istituzioni di governo una forte pressione, alla quale non si è data risposta adeguata. Nel corso dei decenni successivi vi sono stati certamente momenti in cui si è cercato di governare le trasformazioni della città in rapporto ad obiettivi pubblici, ma questi sono stati sovente travolti dalla arroganza della speculazione edilizia, da un cattivo utilizzo dei soldi pubblici, dall’assenza di un reale canale attraverso il quale utilizzare il contributo dei cittadini e, in definitiva, dalla incapacità delle Istituzioni pubbliche di governare il processo di trasformazione.
E’ all’interno di questa impostazione che assumono maggior valore le azioni specifiche di cui si parla in questi giorni e che AMUSE intende portare all’attenzione di chi si presenta a queste elezioni amministrative:
• mettere a punto un sistema di poteri e strumenti tra diverse Istituzioni, che rendano efficace il controllo delle azioni e la partecipazione effettiva dei cittadini;
• affidare, in particolare, alla Città Metropolitana di Roma ed agli Enti subordinati, sulla base della Legge n.56/2014 e dello Statuto della Città Metropolitana, poteri, strumenti di governo e rappresentatività, che non interrompano il filo diretto tra Cittadini ed Istituzioni;
• chiarire le regole che garantiscono trasparenza, legalità e tempestività delle azioni di governo e consentono di controllare fenomeni di abusivismo nei diversi campi;
• garantire condizioni di sicurezza dei cittadini, attraverso strumenti non dettati dalla paura ma dal riconoscimento del diritto di ogni persona, in linea con Direttive nazionali ed internazionali;
• riconoscere il valore e promuovere azioni e strumenti di gestione del patrimonio ambientale e storico-culturale di cui il territorio del Municipio II è molto ricco: ville storiche, pubbliche e private (Albani, Borghese, Torlonia, Paganini, Mirafiori, Blanc, Leopardi, Ada, Chigi, Balestra); Mura aureliane e Porte, patrimonio archeologico, Catacombe (Santa Agnese, Priscilla, San Valentino, San Lorenzo, Villa Torlonia ed altre), Cimitero Monumentale del Verano; delle attrezzature sportive e degli spazi di interesse culturale e urbano (Biblioteca Nazionale, Policlinico, Città Universitaria, Facoltà di Architettura a Valle Giulia, Auditorium, Stadio Flaminio, Palazzetto dello sport, MAXXI, GNAM, Gallerie e Musei nazionali e comunali ) per farli diventare strumento centrale di orientamento delle scelte di trasformazione, a vantaggio delle esigenze sociali della popolazione;
• sperimentare corretti strumenti di partecipazione dei cittadini per la attuazione dei numerosi progetti che interessano risorse all’interno del Municipio II nei settori dell’urbanistica e dei servizi: Progetto urbano Flaminio, Progetto città della scienza, Progetto aree in prossimità dell’Auditorium, Progetti di valorizzazione di ambiti del quartiere San Lorenzo (scalo San Lorenzo-via dei Lucani, Tangenziale Est-Porta Maggiore, via Tiburtina-via De Lollis, Mura aureliane-Porta Tiburtina e altre iniziative analoghe); piano di adeguamento del trasporto pubblico e dei parcheggi alle reali esigenze degli utenti; tutela e gestione di piazze, strade e aree verdi; piano dei servizi di pulizia, raccolta differenziata e corretto conferimento e smaltimento dei rifiuti.
Roma, 1 giugno 2016

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