Roma2pass sul lungotevere

Palazzina Nebbiosi. ScalaVia Luisa di Savoia, mercoledi 22 giugno ore 16:30. Il caldo, quello estivo, si fa sentire dopo giorni di tentennamenti atmosferici. Tuttavia, puntuale come nella tradizione, ha luogo il penultimo appuntamento della stagione di Roma2pass.
E i volenterosi partecipanti sono premiati: da quel momento sono coinvolti da notizie in rapida successione, fornite da Pietro e Andrea.
Si suol dire che “il tempo è tiranno” ed è vero: le quasi due ore della “passeggiata” scorrono rapidamente, astraendo chi ascolta il racconto dal traffico tutto romano che, man mano che il pomeriggio va avanti, si fa sentire. Ma noi siamo nel paradiso della cultura “doc”.
A cominciare dalla “scoperta” di Palazzo Corrodi, proprio lì, al luogo dell’appuntamento: chi l’avrebbe detto? L’edificio progettato dal pittore svizzero Salomon Corrodi, realizzato dal figlio nei primi anni del Novecento, oggi sede della Cassa dei Geometri, ha una storia di tutto rispetto: destinato ad ospitare studi per artisti, si nobilitò anche quale “dimora” in affitto per il grande Trilussa, per essere poi sede della prima trasmissione radiofonica del Paese (1924) da parte dell’URI (mamma della nostra Rai) ed ancora della Metro Goldwyn Mayer. Ma non è tutto: al piano terreno, la ristrutturazione per sede di rappresentanza appunto dell’Ordine dei Geometri, propone al visitatore una splendida scala e sale varie ristrutturate da Paolo Portoghesi. Che magica alchimia di suggestioni la creatività d’eccellenza dell’uomo.
Si fa un passo indietro nella storia e, all’ombra di un albero amico, ne sappiamo di più della “legnara”, dov’era e perché. E ancora, dell’antico mattatoio che provò a risolvere le regole del macello del bestiame che caratterizzava, non per il meglio, ogni venerdì della Roma papalina.
Lo spazio è poco e allora non possiamo dimenticare quei duecento, forse non di più, metri che portano verso ponte Matteotti. Un filare di edifici uno più incantevole dell’altro, testimonianze di architetti dei primi decenni del secolo scorso, di famiglie nobili o potenti per status economico o politico: sentiamo parlare degli Odescalchi, di Francesco De Pinedo, temerario quanto sfortunato pilota, di Tito Schipa, di Giorgio Caproni, imprenditore aereonautico di ottima testa, ma di scarsa fortuna.
Occorrerebbe tenere un diario delle tante notizie, nomi e architetture “snocciolate” dalla nostra “guida”. Impossibile! Accontentiamoci di aver provato la sensazione concreta di cos’era una certa Roma: raffinata, elegante e soprattutto con il gusto del bello. (testo di Stefano Bellu)

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