AMUSE e EXPLORA: una visita guidata per i bambini!

Domenica 30 maggio si è svolta la visita guidata appositamente pensata per i piccoli visitatori del Museo dei Bambini di Roma organizzata da AMUSE nell’ambito di Roma2pass, in occasione della presentazione del progetto Explora18 finalizzata alla conoscenza dell’area tra Explora e Piazzale Flaminio.
Fin dal 2001 Explora ha ottenuto in concessione dal Comune di Roma l’uso di un importante  esempio di Archeologia Industriale della Capitale, il capannone di rimessaggio dei tram dell’ATAC su via Flaminia. In questa struttura di ghisa, che risale alla fine dell’’800, Explora ha realizzato un innovativo Museo dei Bambini basato su esperienze ludico-didattiche.

Partendo quindi dalla conoscenza del Capannone ATAC e dalla presenza di un capitello romano di spoglio ritrovato nel muro perimetrale di un altro edificio del Museo, la visita guidata, effettuata da Andrea Ventura, Presidente di AMUSE e responsabile delle attività con le scuole di Roma2pass, ha voluto far conoscere ai giovani visitatori le ragioni della nascita della Via Flaminia, le sue funzioni nell’economia pastorale preromana e le trasformazioni della strada dal tempo dei romani fino ai nostri tempi.

E’ stato divertente, ad esempio, parlare con i ragazzi della presenza delle rotaie sulla via Flaminia: se il capannone dell’ATAC fu progettato dal francese Camille Polonceau per ospitare omnibus a a cavalli che marciavano su rotaie, tutt’oggi le rotaie continuano a passare lungo la via Flaminia. Però, al tempo dei romani, i larghi basoli della via consolare erano già segnati dal secolare passaggio dei carri e delle bighe imperiali.

Ebbene, fin dalla sua invenzione, la dimensione standardizzata delle moderne rotaie ferroviarie, lo scartamento, è della medesima misura dell’interasse dei carri romani: infatti, quando si trattò di definire la dimensione della sua strada ferrata, l’inglese Stevenson prese spunto dai solchi che segnavano il Vallo di Adriano ma che erano esattamente della medesima dimensione dei solchi incisi sull’intera rete stradale dell’Impero Romano, via Flaminia inclusa.

Ma non è questa la sola similitudine che la passeggiata a voluto evidenziare ai piccoli visitatori. Via Flaminia è stata per secoli, da prima della fondazione di Roma e fino almeno al 1870, l’asse logistico agro-alimentare di Roma, con gli armenti di caprini, bovini ed equini che, provenendo da nord, alimentavano il vecchio macello localizzato fuori Porta del Popolo. Lì accanto si trovava anche la “legnara”, vale a dire il deposito della legna che serviva come combustibile e materiale edilizio alla città. E più ancora sul Tevere si trovavano i mulini alimentati dal fiume e riforniti dalle granaglie provenienti sempre dalla via Flaminia. Le derrate e gli animali hanno sempre frequentato questa strada ed in particolare sono stati ospitati nel “Vicolo delle Grotte”, un “percorso alternativo per mezzi pesanti”, che passa ancora oggi, sotto il contrafforte di Villa Strohl Fern e che è tuttora punteggiato da cavità tufacee un tempo utilizzate come magazzini da contadini e pastori prima di farle entrare nella cinta muraria e pagare il Dazio. Lungo la Flaminia, infine, arrivavano i cavalli destinati a gareggiare nella Corsa dei Berberi, il mitico evento che per più di 400 anni (tra il 1462 ed il 1874) ha animato del Carnevale Romano.

Sarà quindi stato un gioco del destino se lungo questa via consolare, che in epoca romana era punteggiata da centinaia di tombe illustri, si sia ritrovata, alla fine dell’ ’800, anche quella del massimo campione delle corse delle quadrighe dell’epoca imperiale, quel campione chiamato Elio Gutta Calpurniano (un vero Schumacher del suo tempo, con più di 2000 vittorie contro le “sole” 300 di Schumacher) che si fece adornare il suo sepolcro con quadrighe di cavalli lanciati nella corsa, orsa esposti nel giardino di Villa Caffarelli.

La zona tra Porta del Popolo e ponte Milvio e tra il Tevere ed i Monti Parioli fu unificata in una enorme villa da Papa Giulio III tra il il 1550 ed il 1555, che, alla morte del papa fu smembrata diventando sede di lussuose ville sulle colline, e area industriale nella piana del Tevere. La passeggiata ha quindi illustrato le trasformazioni del sito industriale e, in contemporanea la presenza, in questa zona, povera e derelitta fuori porta, di una prolifica colonia di Pittori che si riunivano al Caffè dei Pittori dei Fratelli Menghi, e che tuttora, tra la colonia dei Pittori e la Fabbrica delle Bambole della famiglia Cesaretti, porta avanti una tradizione bohémienne.

La passeggiata si è conclusa a Piazzale Flaminio con la descrizione dell’Orologio del Bar in centro alla piazza che coordinava l’orario di tutto il servizio auto-filo-tranviario di Roma fino alla fine del ‘900 e la sorprendente similitudine con l’Obelisco Flaminio primo trofeo portato da Augusto a Roma e primo gnomone solare piantato da Seti I a Kranak.
Le  tappe della passeggiata hanno avuto i seguenti argomenti: la nascita di una città (I castelli di sabbia); le montagne e il fiume; le pecore, le capre, il formaggio; le vie e i guadi del Tevere e dell’Aniene; dal sentiero per capre alla strada romana; i solchi nella strada romana e le rotaie; il capannone in ghisa; le rotaie e gli omnibus; perché siamo in una zona industriale; i capannoni e il giardino del Papa; come nasce un parco: Giulio III e la Grande Villa Giulia; uso di via Flaminia; trasporto di greggi e armenti; tombe Romane; il Capitello; dove sta la strada romana; via Flaminia; la tomba di Schumacher; la fabbrica del Ghiaccio; la fabbrica delle Bambole; la via delle grotte; il cinema Arlecchino; piazzale Flaminio; Porta del Popolo; Piazza del Popolo; Obelisco di Seti; la corsa dei berberi; il macello e i mulini; Villa Borghese; Ferrovia Roma Nord; il Mercato coperto e le bancarelle; curiosità e giochi.

Una bella giornata di cultura all’aria aperta in compagnia di tanti bambini e genitori interessati!

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