Dieci proposte per salvare il verde di Roma: lettera aperta

Pubblichiamo la lettera aperta della nostra Socia indirizzata all’Assessore Montanari del Comune di Roma sul “10 PROPOSTE PER SALVARE IL VERDE DI ROMA”:
Gentile Assessore,
un impegno per salvare il verde della Capitale.
E’ questo l’appello che le rivolgo nella consapevolezza che lei saprà accoglierlo con senso di responsabilità istituzionale e civile e conferire a questo tema la priorità che merita.
Un patrimonio di circa 45 milioni di metri quadri composto da parchi urbani, ville storiche, aree archeologiche, giardini pubblici e scolastici, alberature stradali, aree verdi attrezzate, piccole aree di quartiere, aiuole spartitraffico, orti botanici, aree verdi cimiteriali che, giorno dopo giorno, vittima di interventi inadeguati o di assenza di cure, deperisce sotto i nostro occhi.
Abbiamo assistito in questi anni a una significativa diminuzione delle risorse economiche dedicate alla manutenzione del verde pubblico e a episodi di cattiva amministrazione che hanno portato al depauperamento della capacità gestionale e tecnica delle strutture e dei servizi che dovrebbero far fronte alle impegnative esigenze di programmazione, progettazione e gestione che tale complessa e delicata materia richiede.
E’ dunque oggi necessario ridisegnare la governance della gestione del verde cittadino, utilizzando esperienze realizzate con successo in altre città italiane ed europee, applicando le innovazioni tecnologiche disponibili e valorizzando il contributo dei numerosi soggetti pubblici e privati che hanno offerto la propria disponibilità ad una collaborazione fattiva e partecipativa.
Occorre pertanto che l’Amministrazione capitolina si adoperi per creare un contesto istituzionale in grado di dar vita a un programma organico ed efficiente di misure di tutela e di intervenire con determinazione e professionalità adottando provvedimenti amministrativi e organizzativi atti a gestire un patrimonio così esteso, eterogeneo e di pregio.
Dieci le proposte:
1) affidare la Direzione Gestione Territoriale e Ambientale e del Verde ad una figura professionale in possesso di comprovata esperienza nel settore e di capacità tecniche e gestionali adeguate;
2) istituire un’Unità tecnica cui affidare la responsabilità della progettazione e della realizzazione degli interventi di manutenzione ordinaria, ivi compresa la predisposizione dei capitolati, la direzione, la verifica della regolare esecuzione e il collaudo dei lavori, composta da un adeguato numero di professionisti del verde: agronomi, agrotecnici, forestali, paesaggisti, architetti, periti agrari, giardinieri, geometri, idraulici, elettricisti, escavatoristi, operai specializzati;
3) potenziare le competenze del personale tecnico esistente avviando un piano di formazione e valorizzando le strutture comunali esistenti: Casa del giardinaggio, Roseto, Semenzaio di San Sisto;
4) procedere all’approvazione del Regolamento del verde e all’aggiornamento e all’integrazione del prezziario comunale delle opere a verde;
5) arrivare in tempi brevi alla predisposizione del Piano del verde articolato per municipio, anche al fine di evitare l’abuso delle modalità di intervento straordinario, con dispendio eccessivo di risorse e inadeguatezza di risultati;
6) realizzare il censimento delle alberature cittadine e la catalogazione del verde scolastico, anche attraverso l’utilizzazione del SIT messo a punto dal Dipartimento di Biologia dell’Università la Sapienza di Roma;
7) provvedere al decentramento tecnico per assicurare la gestione del verde di prossimità e di quello scolastico anche attraverso la razionalizzazione delle sedi zonali e l’attribuzione di adeguate risorse ai Municipi;
8) rivedere le modalità di affidamento a terzi dei contratti di manutenzione, che dovranno assicurare il mantenimento di buone condizioni delle aree affidate, nel rispetto degli obiettivi di qualità del verde e degli standard stabiliti nel Regolamento del verde e nei capitolati;
9) avviare un piano di riqualificazione delle aree verdi periferiche prevedendo un sistema di parchi rurali, di aree per la forestazione urbana e di orti sociali;
10) delineare una strategia unitaria e omogenea per regolamentare il rapporto con i soggetti privati e per indirizzare e valorizzare la partecipazione volontaria dei cittadini nella gestione delle aree verdi attrezzate, degli orti urbani, del verde di prossimità, per evitare interventi scollegati e velleitari e non in linea con gli obiettivi di qualità fissati dall’amministrazione comunale.Federica Alatri, Agronomo, Consigliere di AMUSE-Amici Municipio II
Dicembre 2017″.
L’appello specialistico CORRIERE DELLA SERA ROMA 20 dicembre 2017 (1)

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